Quello che un tempo si sarebbe chiamato commercio ambulante di prodotti alimentari, o cucina di strada, oggi si definisce con il termine street food, un fenomeno sempre più spesso associato all’utilizzo di veicoli food truck: autonegozi a motore e rimorchi con gancio traino.
Lo street food è quindi il commercio alimentare su aree pubbliche: vie, piazze e luoghi all’aperto in genere.
Aprire un’attività di street food non è complicato, ma richiede una buona idea progettuale e una buona pianificazione.
Prima di tutto viene il prodotto. Per avere successo deve essere:
- di buona qualità;
- appropriato alle abitudini culinarie dei luoghi in cui viene offerto;
- avere, possibilmente, qualche elemento distintivo e originale a livello di ingredienti, preparazione o presentazione;
- mangiabile per strada, ovvero sufficientemente comodo per l’asporto;
- adeguato alla stagione in cui viene venduto.
Una volta che si è identificato il prodotto bisogna verificare:
- dove procurarsi le materie prime;
- a quali costi;
- stabilire prezzi di vendita sufficienti per mantenere adeguati margini di guadagno;
- verificare che i prezzi siano competitivi.
Quanto al food truck, bisogna assicurarsi di avere budget sufficiente per comprarsi un mezzo affidabile ed efficiente da un costruttore serio. Il food truck dovrà essere:
- a norma di legge e rispettare le normative sanitarie vigenti;
- comodo ed ergonomico per il lavoro a bordo;
- attrezzato con tutto il necessario per offrire ai clienti un servizio di qualità;
- bello esteticamente, curato nel design e nella comunicazione.
Il disegno del marchio e l’identità grafica fanno parte della comunicazione con cui si entra in relazione con i clienti. Non vanno improvvisati, ma affidati a professionisti che sappiano come veicolare un messaggio attraverso il logo e la grafica del food truck, e sappiano usare le parole con arte.
Il tutto va studiato e inserito in un business plan, un documento che analizzi e descriva in modo chiaro:
- l’idea imprenditoriale;
- il mercato di riferimento e la concorrenza;
- la strategia di prodotto/servizio;
- costi e soglie di fatturato per rendere redditizio il business.
In particolare, bisogna aver chiaro quali sono i costi fissi da affrontare dopo aver lanciato l’attività. Tra questi:
- il commercialista per la gestione finanziaria;
- il carburante per muovere il veicolo;
- il gas nel caso se ne faccia uso per la cucina;
- un garage dove posteggiare e riparare il food truck;
- l’assicurazione del mezzo e dell’attività.
Per cominciare l’attività con il proprio street food è necessario richiedere l’autorizzazione (licenza valida su tutto il territorio nazionale) al comune dove si risiede. Questa viene rilasciata solo dopo:
- la verifica dei requisiti morali e professionali (aver completato un corso “ex REC” per la somministrazione di alimenti e bevande, conservazione dei cibi e regole HACCP);
- la presentazione della certificazione sanitaria del proprio food truck, rilasciata da un costruttore abilitato;
- l’apertura della propria posizione IVA.
In possesso di questi requisiti, è possibile conseguire presso il comune di appartenenza la licenza itinerante di tipo B, che dovrà essere rilasciata entro 90 giorni. Ottenuta la licenza sarà possibile depositarla al SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) del comune stesso insieme al resto della documentazione e, subito dopo, cominciare a operare nel settore del commercio ambulante.
Uno degli aspetti più importanti per il successo del business è la scelta del luogo in cui piazzare il food truck. È fondamentale trovare un punto di buona visibilità, senza creare impedimenti e interferire negativamente sul traffico e sullo spostamento dei passanti. E’ altresì importante capire quali sono gli orari migliori in cui sostare, dunque dei sopralluoghi sono altamente consigliati.
La definizione di una strategia di posizionamento della propria attività mobile dovrebbe essere una delle prime risposte da dare alla domanda “cosa serve per aprire un food truck?”
L’abeille Gourmande Creperie Bretonne: un esempio di attività street food di successo.
In attività da circa 2 anni, L’abeille Gourmande è un food truck specializzato in crepes salate e dolci.
Valerie Cabon e Paola Salvatores hanno saputo individuare il prodotto giusto puntando sulla qualità e su una proposta culinaria che, pur venendo d’oltralpe, è stata già assimilata nella cultura e nelle abitudini italiane.
L’originalità l’hanno trovata puntando su crepes e gallettes della tradizione bretone, street food francese su mezzo italiano, ampliando l’offerta con le crepes senza glutine, in modo da venire incontro alle esigenze dei clienti che cercano prodotti gluten free.
Qui sotto il video dell’intervista a Valerie e Paola, realizzato dalla camera di commercio di Milano, in cui vengono riportate le informazioni essenziali e i passi necessari all’apertura di uno street food.
Le caratteristiche tecniche dell’Ape Piaggio “L’Abeille Gourmande”:
- Ape Piaggio Classic
- Piastre crepes
- Vano gas
- Vetrinetta neutra
- n°2 frighi 1 anta
- Generatore TEC29
- Impianto acqua autonomo con acqua calda
- Impianto elettrico 220V 32A
- Illuminazione a LED 3000°K
Il mezzo street food è allo stesso tempo veicolo di spostamento, spazio e mezzo di lavoro, strumento di comunicazione. Oltre agli aspetti pratici (efficienza, ergonomía, solidità), deve essere bello per attirare l’attenzione, possibilmente riportare il sito web, la pagina Facebook e altri canali utilizzati per promuovere il business.
Se girando con il food truck si fa street marketing, sfruttando i canali social e internet si promueve l’attività con il web marketing. I volantini, la partecipazione a festival ed eventi, il passa parola, contribuiranno parimenti alla realizzazione del proprio progetto.
Se la domanda è: come si fa ad aprire uno street food e portarlo al successo senza prevedere un mix di strategie di marketing per promuoverlo? La risposta è semplice, non è possibile.
I tempi sono cambiati, oltre ai food trucker, anche ristoranti, catene di ristorazione, e persino agricoltori e imprese di altri settori operano nel settore dello street food con varie strategie.
Ognuno con i propri mezzi e i propri obiettivi si muove facendo leva su varie e diversificate strategie di marketing. Per competere bisogna aguzzare l’ingegno e imparare a usare i giusti strumenti di comunicazione. Proprio quello che ci insegnano Paola e Valerie de L’Abeille Gourmande.
Dopo tutto, non è il destino di ogni imprenditore?